Attraverso questa storia che appare quasi senza cronologia, si imparano molte cose e tante altre se ne perdono.
Si impara a sopportare, a tollerare e ad amare più di quanto spesso possiamo immaginare. Leggendo ci si ritrova come ombre sulle vicende più intime di
Lucia e Marco. Ma anche di Sebastiano e Marta, la zia Lina e tante altre persone e personaggi e, non sai se ridere o piangere o semplicemente commuoverti.
Queste vite raccontate usando le parole si trasformano in saggezza, in suggerimenti. È una lezione, ma è sopratutto poesia.
Cosa accade a chi cade nella demenza senile? Come si trasforma chi viene aspirato nel vortice colorato dell’Alzheimer?
A chi bisogna rivolgersi? Agli amici? Ai parenti? Alle associazioni? Alle amministrazioni pubbliche? Il fatto è che comunque
vadano le cose da lì non si torna indietro e bisogna adattarsi al nuovo linguaggio, è necessario vedere ciò che sembra inimmaginabile e
infine bisogna prepararsi a vestire la nuova vita da curacari.
Un abbraccio a tutti gli Gli Smemorati di Via Padova
La guardo e all'improvviso inizio a rendermi conto che questa casa non è più una casa, che questa madre non è più una madre.