Tokyo soup e la Tokyo degli anni Novanta dove Kenji, studente che si muove ai margini di piccoli inganni, sbarca il lunario improvvisandosi guida turistica nella notte.
Kabuki-cho è il suo regno: insegne al neon, bar sotterranei, voci che sussurrano promesse, e il battito nascosto di una città che non si mostra mai davvero alla luce del giorno.
Quando Kenji incontra Frank, turista americano enigmatico, accetta di accompagnarlo per qualche notte, attratto dai suoi dollari. Ma presto ogni passo diventa sospetto, ogni silenzio una minaccia, fino a chiedersi se quell’uomo non sia in realtà un predatore che si nutre delle crepe più profonde della città.
Tokyo Soup, titolo italiano di In the Miso Soup, è un romanzo che non racconta solo la deriva della notte, ma interroga la fragilità dell’innocenza, l’amicizia, la solitudine che divora, la contraddizione di un mondo dove tutto ha un prezzo e nulla resta intatto. Per Ryu Murakami l’amicizia non è mai rifugio, ma una condizione fragile, segnata dall’ambiguità. I suoi personaggi si cercano per non restare soli, ma spesso finiscono per riflettersi in un legame provvisorio, fatto di bisogno e di compromesso. In questo spazio sempre in bilico ed angusto, l’amicizia diventa specchio della fragilità umana: non promessa di salvezza, ma una vulnerabile resistenza contro il vuoto.
Ryu Murakami ci conduce in un viaggio visivo e implacabile, dove l’oscurità non è solo quella delle strade di Tokyo, ma anche quella che ognuno porta dentro di sé.
Nato a Sasebo, in Giappone, nel 1952, Ryu Murakami è scrittore, regista e musicista. Si è imposto giovanissimo con Blu quasi trasparente del 1976, romanzo che vinse il Premio Akutagawa e che svelò fin da subito la sua vocazione: raccontare i lati più oscuri e marginali della società giapponese. Nel corso della sua carriera ha esplorato il contrasto Oriente-Occidente e il sottobosco della metropoli con opere come Piercing, Audition e In the Miso Soup.
La sua scrittura, asciutta e visiva, unisce realismo e immaginazione, utopia, e fa di Murakami una delle voci più potenti e disturbanti della narrativa contemporanea.
Ryu Murakami scrive come chi scava in silenzio nella notte, come chi taglia con una lama sottile: frasi asciutte, immagini visive… dettagliate e cinematografiche. Immagini ricche di tensione che non concedono tregua. Le sue storie popolano i margini - tra neon e ombre, desideri e ossessioni - e raccontano il lato nascosto del Giappone, dove tutto può essere comprato, persino l’innocenza.
Non ci sono eroi, solo figure sospese tra vittima e carnefice. La sua narrativa è un viaggio inquietante e magnetico, che toglie ogni consolazione e lascia una traccia indelebile.
E allora resta questa domanda, alla fine della notte: cosa vediamo davvero, quando ci specchiamo negli occhi dell’altro?F orse non è soltanto la sua ombra che ci inquieta…ma la parte di noi che, in silenzio, riconosciamo.
Perché leggere Murakami significa sostare davanti a uno specchio senza cornice: non c’è luce che attenui, non c’è consolazione che protegga.
Buona lettura!