Jo Nesbo

Polizia
Recensione e "speciale su Harry Hole" di Annelies Romanin

Quando il personaggio diventa l’autore? Sebbene questo scrittore possa vantare un numero considerevole di altre pubblicazioni oltre ai romanzi di questa serie, quando si menziona Jo Nesbø la mente corre automaticamente a Harry Hole, l’ispettore geniale alcolizzato con una sigaretta che pende sempre dalle sue labbra e con forti tendenze autodistruttive. Il suo è un passato davvero ingombrante con cui fare i conti. I lutti nella sua vita, infatti sono quasi impossibili da contare. Esattamente come è impossibile affezionarsi ai suoi personaggi, perfino quelli storici vengono sacrificati se alla narrazione serve un colpo di scena. 

La forza di questo personaggio consiste soprattutto nell’essere un antieroe che non ha paura di mostrare anche il suo lato oscuro e più fragile, in grado di risolvere sempre i suoi casi, anche utilizzando metodi anticonvenzionali e al limite della legalità. Ma allo stesso tempo dotato di un senso della giustizia tutto suo. Sarà infatti la sua integrità morale, nascosta in mezzo a tanto cinismo a salvarlo, ogni volta.
Harry Hole arriva in Italia nel 2006 con il romanzo edito Piemme, “Il pettirosso”. Solo il terzo della serie, i primi due inizialmente non vengono considerati interessanti dal mercato editoriale italiano. Solo molto più tardi verranno poi pubblicati. Nel 2011 Einaudi rileva i diritti e anche in Italia, come era già successo in Norvegia, esplode la “Harry Hole mania”. 

Al momento sono tredici, anche se i fan dell’autore sperano segretamente che non smetta mai di raccontare storie che vedono Harry Hole come protagonista. Possono essere letti tutti singolarmente fino a “Il leopardo”, il libro che segna un po’ lo spartiacque del filone della serie. Da qui in poi i riferimenti ai libri passati si infittiscono, la trama e la narrazione di presente e passato si mescolano continuamente. Sempre dal Leopardo abbiamo una crescita ulteriore della scrittura e un’evoluzione della trama che si era già confermata come una delle più potenti del crime nordico. “Polizia” è il primo romanzo pubblicato in Italia nel 2013 in contemporanea con il resto del mondo ed è il decimo della serie. L’anno successivo troviamo finalmente anche i primi due libri nel mercato italiano, “Il pipistrello” e “Scarafaggi”. Dove Harry Hole si presenta in una versione più acerba, la scrittura è più immatura; tuttavia, già nei primi era già facile individuare una trama più semplice, ma sempre ben costruita e solida. 

Molti criticano l’efferatezza dei suoi crimini, il suo essere eccessivamente brutale nel descrivere scene del crimine e omicidi, i “suoi cattivi” decisamente impossibili da scovare, anche se lo scrittore dissemina indizi della storia un po’ ovunque. Ma Nesbø non è solo uno scrittore crime, è un indagatore dell’animo umano, un conoscitore dei labirinti e dei meccanismi che regolano la mente. La cura che mette nel descrivere i meccanismi psicologici dei suoi personaggi è un valore aggiunto alle sue opere, e forse permette di andare oltre quando la lettura di alcune scene particolarmente crude può renderla più ostica ad alcuni lettori più sensibili.

L’autore ha dedicato un’attenzione diversa al mondo delle dipendenze. Raccontando ogni sfumatura di questo male che colpisce il suo protagonista. Il suo rapporto di amore e d’odio con il Jim Beam, non un bourbon qualsiasi. Ogni disintossicazione segue poi una ricaduta, poiché come scrive Nesbø, una volta che il veleno entra nel sangue, farlo uscire dalla propria mente è impossibile. 

Accanto a lui troviamo due figure importanti, Rakel, la sua compagna di vita, con cui si lascerà e ritroverà in diversi romanzi. E Oleg, il figliastro a cui è molto legato. Attorno all’ispettore ruotano una serie di donne, tutte affascinati, ma mai scontate. L’autore ha una cura particolare nel descrivere i personaggi femminili, sebbene ricalchi un po’ lo stile hard boiled, non scivola mai nella banalità o nel cliché nel raccontare le donne. Le sue non sono solo le classiche bellone perfette che tanto abbondano nei romanzi di genere, ma sono esseri umani complessi, ricchi di sfumature che le rendono molto vicine alla vita di tutti i giorni.  Tuttavia, quando Nesbø racconta di Rakel e del loro rapporto, la scrittura si trasforma, diventa poetica, malinconica, quasi struggente. Si ammorbidisce, smussa gli spigoli di cinismo. L’autore che poco prima aveva ucciso senza pietà diviene un poeta del noir che descrive i rapporti umani con cura, stanando gli ingranaggi psicologici che li regolano. 

Le trasposizioni cinematografiche tratte dai suoi libri sono molteplici, la migliore a mio avviso è “Sole di mezzanotte”, che deriva da un romanzo che non fa parte della serie Harry Hole, non tra i suoi più famosi, ma che attraverso una fotografia di altissimo livello ha saputo valorizzare la storia. Recentemente su Prime si trova anche “Killer Heat”, tratto dalla raccolta di racconti Gelosia, 2021, Einaudi Editore. Molto bello e coerente con la narrazione scritta dall’autore. Nel 2026 verrà trasmessa invece su Netflix la serie Detective Hole, tratta da “La stella del diavolo”. 

Due parole sulla trama di Polizia: 

“Il cervello umano è un labirinto quadridimensionale. Tutti ci si sono trovati, nessuno conosce la via d’uscita.”
“L’intuizione non è altro che la somma di tante cose piccolissime, ma assolutamente concrete, cui il cervello non è ancora riuscito a dare un nome.”

Pubblicato da Einaudi nel 2013, Polizia è il decimo romanzo della serie di Harry Hole, traduttrice Eva Kampmann.

Oslo, viene trovato il corpo senza vita di un poliziotto. Le ipotesi sulla sua morte sono molteplici dal momento che il cadavere si trova sulla scena di un crimine dove precedentemente il caso era rimasto irrisolto. Poco tempo dopo, un altro poliziotto subisce la stessa fine. Harry Hole ha svestito il ruolo di investigatore, per dedicarsi all’insegnamento presso la scuola di polizia, viene richiamato dai colleghi come consulente esterno. Lo troviamo meno alcolizzato e meno sfasciato rispetto ai romanzi precedenti. Inizialmente l’uomo rifiuta di partecipare alle indagini, ma il richiamo dell’omicidio è potente e non riesce a resistergli. Come il suo solito finirà in qualche guaio e moriranno alcune persone; persone a cui inevitabilmente il lettore si affeziona e la cui perdita ogni volta è un piccolo lutto da elaborare.

Il ritmo è incalzante, bello l’intreccio narrativo, la suspense, l’elemento macabro. La trama è avvincente ed è in grado di coinvolgere il lettore fin dalle prime pagine. Troviamo varietà nelle indagini, un protagonista vibrante, tanto da sembrare vero. Un fil rouge tra i vari romanzi che permette di creare un legame emotivo con la storia e i suoi personaggi storici, uno stile ricco e dettagliato, una complessità tale da essere estremamente coerente con la realtà. La scrittura secca, le frasi corte, senza fronzoli, tipiche del giallo nordico regalano alla storia immediatezza. Il lettore è dentro fin dalle prime parole.
“Polizia” è un thriller interessante, ha alcune trovate geniali e diversi colpi di scena, ma soprattutto un finale ben costruito, che lascia spiazzati. Ormai un segno di riconoscimento di Jo Nesbø.

Passato e presente sono strettamente correlati in questa narrazione, molti nodi vengono al pettine e il lettore si trova di fronte anche a diversi dilemmi esistenziali con cui confrontarsi, dove la linea sottile tra giusto e sbagliato è più labile che mai, in un’alternanza continua di luce e ombra. 

L’autore:
Nella prefazione de “Il pipistrello” Nesbø scrive:
“Volevo scrivere. Qualcosa. Qualunque cosa. 
Scrivevo. Per diciotto ore, in certi giorni. Solo per dodici in altri. 
Abitavo in una stanzetta d’albergo a Sydney, nella zona di Kings Cross frequentata all’epoca dai consumatori di droga e sesso. Mi bastò una sniffata per diventare Scritturadipendente. Come tossico, per me non c’era nient’altro, dal momento in cui mi alzavo al momento in cui mi addormentavo. “

Ma chi è Jo Nesbø?
Nasce a Oslo nel 1960, prima di abbracciare il mondo della scrittura a tempo pieno, gioca a calcio nel Molde, lavora come giornalista free-lance e si dedica al lavoro di broker in borsa. È anche un cantante, un compositore e un chitarrista della Band Di Derre, con la quale ha pubblicato diversi album. Sulla sua vita privata è un uomo estremante riservato.

Buona lettura!