Milano criminale

quando la città diventa protagonista del noir

di Mariana Winch Marenghi

Viaggio Letterario nella Milano criminale
Le luci rose e verdi lampeggiano sulla punta più alta della Torre Unicredit e si perdono tra la nebbia che avvolge una nuova notte milanese. Il silenzio è interrotto solo dal rombo di qualche automobile che apre il gas nel tentativo di arrivare prima di un semaforo rosso. C’è silenzio tra i passi che calpestano l’acciottolato di un vicolo dimenticato alle spalle della Madonnina. Ma a Milano il silenzio è solo per chi non sa leggere tra le pieghe della città. Lì si annidano milioni di storie, come sono milioni le anime che vivono e hanno vissuto questa grande metropoli.  
Perché Milano non è soltanto la città della moda, del design e polo economico internazionale. Milano è anche la città che si nasconde dietro quella nebbia densa e umida, che avvolge le notti cittadine e in cui vivono uomini e donne ai margini, costretti alla scelta sbagliata, senza via di fuga possibile, pronti a sacrificare tutto o a non rinunciare a nulla. E tra i suoi quartieri, le sue vie e perfino tra le sue atmosfere, sono tanti gli autori che, come dei sognatori notturni, hanno scavato tra quelle pieghe e hanno raccontato proprio quelle storie nascoste. Tra le sfumature del giallo e del noir, a Milano le storie crime  occupano un posto privilegiato, diventando nel tempo una lente per interpretare la vita contemporanea e le sue sfide.

Milano: il grande spettacolo della vita
Se siete tra coloro che di Milano sanno leggere le pieghe nascoste, saprete come questa città viva di contrasti violenti e splendidi. C’è l’eleganza dei palazzi storici e le linee moderne dei grattacieli di City Life. Ci sono i Navigli della movida notturna e il chiasso confuso dei quartieri periferici. Ci sono le vetrine “pettinate” in Brera e i bazar colorati e disordinati del triangolo tra Viale Monza e Via Padova. Un vero e proprio mosaico urbano che ha fatto sempre offerto agli scrittori una scenografia perfetta, fatta di ombre e luci, di segreti nascosti dietro la frenesia quotidiana.
Il giallo trova qui un habitat ideale. La città, con il suo ritmo accelerato e la sua costante trasformazione, diventa quasi un personaggio a sé: osservatore silenzioso, complice o talvolta vittima delle storie narrate. E tra questi scenari, voglio raccontarvi un itinerario tutto letterario, fatto di tessuti urbani, ma anche sangue, anime e misteri.

Appunti per un itinerario cittadino
Ora immaginiamo che spazio e tempo si fondano insieme, come spesso accade quando leggiamo. La città di questo itinerario è una Milano che affonda le sue radici a inizio del secolo scorso e segue un itinerario tutto urbano, sulle orme di Augusto De Angelis e del suo commissario De Vincenzi. Da Porta Venezia ci muoviamo tra i palazzi nobili di Corso Monforte, le passeggiate cittadine in Piazza della Scala, le bische clandestine ai bastioni e in Brera. Fuori, tra le strade desolate di una città affollata di solitudini, come nel romanzo “Sei donne e un libro”. Dentro, negli appartamenti lussuosi o le povere stanze dove le passioni non sono sempre amore e l’odio corrode animo e spirito, come nel “Banchiere assassinato”.
Dalla Milano degli anni Trenta, entriamo nella cruda realtà degli anni Settanta e lo facciamo in una città profondamente mutata dal secondo conflitto mondiale e, ancora di più, dalle ferite aperte di una modernità che divora padri e madri, uomini e donne, ma soprattutto ragazzi. A raccontarcela è Giorgio Scerbanenco, scrittore ucraino naturalizzato milanese e considerato uno dei padri del noir italiano. Tra le pagine di romanzi come “I ragazzi del massacro”, “Venere privata”, “I milanesi ammazzano al sabato” scorre il sangue vivo di una città ferita e di una gioventù che sta bruciando. Le sue strade sono quelle delle periferie, come Lambrate e Corvetto, luoghi lontani dalla Milano 
delle riviste patinate, dove vive la città che lavora, che soffre e che suda nella speranza di una redenzione che a loro non è concessa. Se oggi passeggiaste tra queste strade, potreste imbattervi nelle spalle larghe e il volto severo di Duca Lamberti, il medico radiato protagonista dei suoi romanzi. E sempre seguendo le sue tracce, vi potrebbe capitare di ritrovarvi sui Navigli, in quella zona franca in cui Giorgio Scerbanenco mette una frontiera invisibile tra la Milano rispettabile e quella oscura.
 Si seguono linee in invisibili anche nelle trame di autori come Roberto Pegorini e Gian Andrea Cerone. Sono gli itinerari della vecchia mala milanese e dei giovani immigrati – più o meno irregolari – che diventano il tessuto convulso e pulsante della città. Eternamente divisa tra tradizione e spinta innovativa. Così può capitare di trovarsi in un vecchio bar dagli specchi opachi e il bianchino sempre pronto, o in un kebab delle vie multietniche, tra giovani dai sogni piu grandi delle loro aspettative.

Le periferie e Via Padova: laboratorio di noir urbano
Si passa di periferia in periferia, nei romanzi gialli e noir di stampo milanese, perché è proprio qui che si svolge il grande spettacolo della vita. Come la città popolare e multietnica raccontata dai romanzi noir di Piero Colaprico, giornalista e scrittore che trasforma Milano in un vero e proprio personaggio vivo e pulsante, fatto di carne e sangue e, spesso, disperazione. Basta aprire “Cronaca della città di mezzo” o “Requiem per un Killer” per poter girare la nostra città seguendo una mappa in cui cronaca e finzione, vicoli e sangue si mischiano senza soluzione di continuità. 
Tra Corvetto e Via Padova, ritroviamo anche Andrea Ferrari e i suoi romanzi noir che raccontano, senza filtri, la cattiveria e l’ipocrisia della “grande Nespola”: una città che sembra a disposizione di tutti, ma in realtà riservata ai pochi che la gestisco e guidano.
E non è un caso che via Padova occupi un posto speciale. Lunga, multiforme e cosmopolita, questa strada che parte a nord della città rappresenta perfettamente le contraddizioni di Milano: un luogo di incontro tra culture diverse, ma anche un territorio segnato da tensioni sociali e problemi di convivenza.
Gli scrittori di noir hanno spesso scelto via Padova perché in essa si riflette la Milano contemporanea: non la cartolina patinata del centro, ma una città reale, pulsante, dove la vita quotidiana porta con sé storie di speranza, conflitto, resilienza e, talvolta, violenza.
Nei romanzi di Gianni Biondillo, per esempio, via Padova diventa teatro di indagini che toccano temi molto attuali: l’immigrazione, il lavoro precario, la criminalità organizzata. Non è un semplice sfondo: è un quartiere che racconta da solo un’intera epoca, con i suoi colori, i suoi odori, le sue voci in tante lingue diverse.
Visitare via Padova con in mente queste pagine significa camminare dentro un romanzo giallo vivente: ogni saracinesca abbassata, ogni bar etnico, ogni cortile nascosto può diventare l’inizio di una trama.

    Leggere Milano attraverso il giallo
    Il giallo non è soltanto un genere di intrattenimento: è anche uno strumento di indagine sociale. Nelle pagine di un romanzo poliziesco ambientato a Milano non troviamo solo un enigma da risolvere, ma anche lo specchio di una comunità in continua trasformazione.
    Leggere Milano attraverso il giallo significa scoprire la città da una prospettiva diversa: vedere oltre le vetrine del centro, oltre i grattacieli di Porta Nuova, per entrare nei cortili nascosti, nei mercati popolari, nei quartieri dove si mescolano storie di ieri e di oggi. È un modo per comprendere che ogni città, e Milano in particolare, è fatta tanto di luce quanto di ombra — e che proprio da questa dialettica nasce la sua vitalità.

    Wishist 
    Giorgio Scerbanenco, Venere privata: il romanzo che inaugura la saga del medico investigatore Duca Lamberti.

    Gianni Biondillo, Metropoli per principianti: un affresco narrativo che racconta Milano nei suoi mille volti, anche attraverso le indagini del commissario Ferraro.

    Piero Colaprico, La trilogia della città di mezzo: cronaca e finzione si mescolano in un racconto noir della Milano criminale.

    Simona Vinci, La prima verità: sebbene non un giallo in senso stretto, restituisce con potenza narrativa il senso di oscurità e ricerca di verità).

    Roberto Pegorini, Lo Hijab mancante un noir perfetto che racconta una città periferica e multietnica.

    Andrea Ferrari, Molto livore per nulla: una visone disincantata della nostra città, fatta di anime tormentate.

    Dove trovare Mariana Winch Marenghi - ladradilibri.com
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    Molto livore per nulla di Andrea Ferrari

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    Tra le nostre righe 

    Il Calamaio Elettronico nasce dal desiderio di custodire le parole come si fa con la memoria: con cura, con rispetto, con uno sguardo che non teme di fermarsi. Qui la letteratura è casa, rifugio e specchio. Ogni libro che raccontiamo, ogni storia che scegliamo di accogliere, è un invito a rallentare, a sentire, a pensare.

    Gli articoli di agosto

    🎙️ Inchiostro d'autore

    Ospite di questa puntata Gabriele Cantella autore de Il sangue di Giuda.

    🎧 Book Break – Ep. 2

    In questa puntata speciale di Book Break, la nostra speaker Clara Abati ci guida in un percorso affascinante attraverso l’opera di Augusto De Angelis, esplorando il giallo non solo come genere letterario, ma come lente capace di raccontare le inquietudini, le trasformazioni e le contraddizioni del Novecento italiano. 📖✨


    L'albergo delle tre rose
    di Augusto De Angelis

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    🎧 Book Break – Speciale

    In questo appuntamento speciale la voce di Federico Benna ci accompagna nel racconto della vita di Augusto De Angelis, il padre del giallo italiano.
    Un viaggio tra le ombre e le luci del Novecento, dove la biografia dell’autore si intreccia con l’evoluzione del romanzo poliziesco in Italia: dagli esordi difficili fino alla consacrazione di un genere che, nei primi del ’900, iniziava a farsi spazio tra tradizione letteraria e modernità.

    Un ritratto intenso, che mostra come il giallo non sia solo intrattenimento, ma anche sguardo critico sul proprio tempo. 📖✨